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La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ospita l'evento finale del progetto REJOWA sul terrorismo in Africa Occidentale

Data pubblicazione: 18.11.2025
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Mercoledì 19 novembre 2025, presso la sede centrale della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (in Piazza Martiri della Libertà, 33 – Aula 3), è in programma il Final Research-Policy Forum del progetto di ricerca REJOWA “Resilience to the Expansion of Jihadist Organizations in West Africa”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’evento è aperto a studiosi, policymakers e alunni della Scuola e sarà trasmesso anche online, consentendo la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali da diversi Paesi.

Dopo un workshop tenutosi ad Accra (Ghana) lo scorso 7 novembre, il Forum rappresenta l’appuntamento conclusivo del progetto REJOWA, che ha l'obiettivo di individuare e analizzare i fattori che hanno consentito ad alcuni Paesi del Golfo di Guinea di resistere alla pressione delle organizzazioni jihadiste provenienti dal Sahel. Il Ghana, per la sua posizione geografica e la presenza di fattori di vulnerabilità ha costituito il principale caso di studio. 
Il progetto REJOWA, per il suo approccio interdisciplinare e per la forte attenzione ai nessi tra sicurezza, clima e sviluppo, si inserisce nel programma transdisciplinare della Scuola Superiore Sant’Anna AfricaConnect,  e ha visto la collaborazione tra l'Istituto DIRPOLIS (Diritto Politica e Sviluppo) e l'Istituto Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna. Attraverso un approccio comparativo e interdisciplinare, che combina analisi qualitative, revisione della letteratura, interviste e focus groups e modellizzazione agronomica, il progetto esplora infatti anche i legami tra cambiamento climatico, sicurezza alimentare e occupazione giovanile rurale, elementi cruciali per comprendere le dinamiche dell’estremismo violento


Il programma della giornata

La giornata del Final Research Policy Forum si apre alle 9:30 con la registrazione dei partecipanti, seguita dai saluti introduttivi del professor Luca Raineri (Scuola Superiore Sant’Anna, Dirpolis), responsabile scientifico del progetto, e dal saluto istituzionale di Federico Bernardi, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
A seguire è in programma la lectio magistralis del prof. Stig Jarle Hansen (Norwegian University of Life Sciences) per offrire una riflessione di ampio respiro sulle trasformazioni contemporanee del jihadismo in Africa, delineando le connessioni tra dinamiche locali e scenari geopolitici globali.
Il panel di ricerca della mattinata, moderato da Laura Berlingozzi (Scuola Superiore Sant’Anna, Dirpolis), prevede gli interventi di Marte Belde (University of Ghent), Sampson Kwarkye (Institute for Security Studies West Africa, collegato online) e Marina Mastrorillo (Alliance Bioversity & CAT), al fine di discutere temi chiave come la mobilità dei gruppi jihadisti dal Sahel verso la costa e l’impatto del cambiamento climatico sugli spostamenti di popolazione e sulla sicurezza regionale.

La sessione pomeridiana, infine, è dedicata alla presentazione dei risultati di ricerca, con interventi dei vari membri del team di ricerca: Ibrahim Mohammed Gadafi (Professore dell’ University of Tamale e collaboratore SSSA, Dirpolis), Martha Populin (Scuola Superiore Sant’Anna, Dirpolis), Stefania Sellitti (Scuola Supreiore Sant’Anna, Istituto Scienze delle Piante) Leonardo Caproni (Scuola Superiore Sant’Anna, Istituto Scienze delle Piante), Mariachiara Boldrini (Scuola Superiore Sant’Anna, Dirpolis) e Luca Raineri. Le tre presentazioni, dedicate al caso studio del Ghana, alla lettura comparativa con i paesi costieri dell’Africa Occidentale e al ruolo di cambiamento climatico e dei servizi agro-climatici, intendono illustrare le principali evidenze empiriche e analitiche emerse dal lavoro sul campo in Ghana e nei Paesi limitrofi.

In chiusura, Leonardo Caproni presenta due nuove iniziative di ricerca, ESATRE e AQUABEHER, che raccolgono l’eredità del progetto REJOWA per approfondire ulteriormente il nesso tra cambiamento climatico, sicurezza e resilienza comunitaria.